PREMESSA AD UN SAN SEBASTIANO
Credo che nella fantasia e nelle aspettative di chiunque si occupi d’arte, dall’operatore di mercato allo studioso, dal conoscitore al direttore di Museo, non vi sia solo lo scopo di studiare, di trattare, di valutare quegli autori che hanno fatto la vera storia della pittura ma, anche e soprattutto, di avere la fortuna di imbattersi in un’opera sconosciuta che per qualità, stile e originalità meriti di essere attentamente studiata, analizzata e inquadrata nel suo contesto storico e artistico, il più attendibilmente possibile.
E’ il problema del riconoscimento e della attribuzione. Consegnare un’opera al suo autore ed immetterla, quindi, nel suo “habitat” culturale vuole dire, per lo studioso, quasi ripensarla, ricomporla, praticamente ridipingerla e, alla fine, ridarle una nuova vita.
Così quando ti trovi di fronte ad una tavola come questa che sembra originata dal nulla, quasi ponendosi come apparizione miracolosa, ogni circostanza storica, stilistica, personale che la riguarda parla più intimamente al tuo sentire e forte è l’emozione che ti attanaglia. E quando al termine, scartate una a una tutte quelle “immortali paternità” a cui avresti voluto legare l’Opera (che peraltro per la sua intrinseca qualità e bellezza essa meritava), ti devi rifugiare in uno dei tanti “Maestri” anonimi dell’epoca, ti pare proprio di averLe fatto un grave torto.
Misteriosa figura quella del Maestro degli occhi spalancati: incerta la sua origine, incerte le tappe del suo apprendistato, misteriosi i suoi spostamenti, improvvise ed inspiegabili certe tendenze stilistiche (italiane e fiamminghe) a cui sembra riferirsi e poi, soprattutto, pittore rarissimo le cui opere sono state spesso martoriate dagli eventi (affreschi ), mutilate (pale, trittici ecc.), distrutte da terremoti e incendi (palazzi e chiese).
Qui è raccolta una breve traccia del lungo percorso di ricerca nella pittura della seconda metà del Quattrocento: dai “fondi oro” degli ultimi “primitivi”, ai Maestri del “gotico internazionale”, dai grandi fiamminghi scesi in Italia, ai precursori dell’ ormai imminente Rinascimento.
L’epicentro dello studio è stata Ferrara, la Corte estense e gli affreschi del Palazzo Schifanoia a cui senz’altro il Maestro ha notevolmente contribuito.
Il lungo percorso di ricerca ha spaziato nella pittura della seconda metà del Quattrocento: dai “fondi oro” degli ultimi “primitivi”, ai Maestri del “gotico internazionale”, dai grandi fiamminghi scesi in Italia, ai precursori dell’ ormai imminente Rinascimento e vastissima è stata la zona italiana e straniera presa in considerazione.
Di notevole interesse, non solo artistico, è risultato inoltre il raffronto fra le varie tavole raffiguranti il San Sebastiano nell’interpretazione dei maggiori pittori di quel periodo fino al tardo Rinascimento: l’iconografia spazia da quella tradizionale del martirio a quella della cristianizzazione del mito ionico di Apollo per finire alla tematica prevalente all’epoca.
Il Santo che si erge solo contro il flagello della peste, a intercettare con la sua bellezza androgina nuvole e nuvole di frecce (ciascuna col suo valore simbolico, come d’altronde lo erano quelle mortifere scoccate dal dio Apollo) per fare scudo, con il suo corpo eburneo, alle genti indifese.
A questa ultima versione si rifà la nostra tavola: con una varietà di ritmi e allegorie , con note coloristiche così squillanti (a cui non può essere estranea l’esperienza della tecnica della pittura ad olio) e con una figura piena di “serena malinconia”, intimamente legata al paesaggio, come se uomo e natura vivessero, nella luce di un giorno finalmente sereno, la stessa estasiante esperienza.
E’ la prova che questo Maestro, chiunque esso fosse e da dovunque provenisse, aveva intuito che l’intesa tra la visione italiana e la visione fiamminga, impossibile sul piano teorico ed intellettuale, poteva benissimo compiersi sul piano comune del sentimento religioso che scaturisce dalla natura.
"Le donne, i cavallier, l'arme e gli amori...." così Ludovico Ariosto canterà
quel mondo pochi anni dopo...!